viaggioinmarocco

tour operator: Francorosso anno: 2004    durata: 15 gg
alloggi: Hotel mezzi: aereo, pullman

Viaggio in Marocco effettuato nel Marzo del 2004. Principali località visitate : Sidi Moktar, Essaouira, Safi, El Jadida, Casablanca, Rabat, Fès, necropoli di Chellah, Volubilis, Moulay Idriss, Meknes, Ifrane, la Valle dello Ziz, Erfoud, Merzouga, l'Erg Chebbi, la Valle del Dràa, Zagora, Ouarzazate, Tamegroute, la kasbah di Taourit, kasbah di Aït Benhaddou, la Valle del Dadès, Tinerhir, le Gola del Todra, Passo del Tizi n'Tichka, Marrakech.



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24 Marzo 2004   Casablanca - Rabat

Il Palais de Justice, seleziona per ingrandire Dedichiamo la mattina alla visita di CasablancaVideo su YoutubeLa città di Casablanca , Anfa in arabo, la città più grande del Marocco e quella in cui maggiormente si avverte l'influenza dell'occupazione francese, con uno stile di vita più vicino ai gusti occidentali. L'architettura coloniale dei palazzi, l'eleganza dei viali e dei parchi, la rendono nell'aspetto simile a una metropoli europea dall'aria un po' rètro. Iniziamo il giro dalla place Mohammed V, il fulcro della ville nouvelle di Casablanca. Qui si possono ammirare alcuni dei più bei palazzi in stile moresco risalenti al periodo coloniale, come il palazzo della Posta, il Palais de Justice, l'Ancienne Prefecture ed il Consolato Francese. L'architettura araba di un palazzo governativo, seleziona per ingrandire Dopo una breve visita ad un mercato coperto, ricco di vita e colori, riusciamo ad intrufolarci, grazie ai buoni uffici della nostra guida Saâd, in un palazzo governativo. Siamo cosi proiettati in un attimo dal caos cittadino all'interno di un'oasi di pace e tranquillità, intenti ad ammirare la stupenda architettura araba di elaborarti patii e giardini. Proseguiamo la visita della città ammirando dall'esterno il Palazzo Reale di Casablanca. Il sultano ne possiede uno in ogni principale città del paese, purtroppo non sono visitabili all'interno, anche se a detta di Saâd sembra che prossimamente alcuni potrebbero essere aperti al pubblico, il potere del ritorno economico del turismo... Successivamente visitiamo la moderna chiesa cattolica di Notre Dame de Lourdes, al cui interno si possono apprezzare delle belle vetrate artistiche, e per non far torto a nessuno, concludiamo la mattinata con la spettacolare Moschea di Hassan IIVideo su Youtube La moschea di Hassan II , proiettata con la sua imponente mole direttamente sull'oceano. Costruita per volere del sultano Hassan II, padre dell'attuale Mohammed VI, la moschea è il terzo edificio religioso più grande al mondo. Il progetto dell'architetto francese Michel Pinseau venne portato a termine nel 1993 dopo più di cinque anni di lavoro, per una spesa complessiva che si vocifera si sia aggirata sui 600 milioni di dollari elargiti per lo più dalle casse pubbliche. Certamente, dopo aver visitato il Marocco, qualcuno sarà portato a chiedersi se tutta quella montagna di dollari non potesse essere impiegata meglio, ma d'altra parte, quando costruirono San Pietro non credete ci fosse qualcos'altro di più urgente da realizzare ? La moschea è comunque un gioiello tecnologico, con il minareto alto 210 mt., le porte elettriche ed il tetto che si può aprire completamente. Per poterne visitare l'interno, è una delle poche moschee aperte agli stranieri, è obbligatorio partecipare ad una delle visite guidate che partono ad orari prefissati. Purtroppo ho dovuto rinunciarvi a malincuore, sia perché non era previsto dal programmaLa medina di Rabat, seleziona per ingrandire originale Francorosso e sia perché la nostra buona guida Saâd sembrava quasi sconsigliarlo, facendo così propendere la maggioranza del gruppo verso un'esplicita rinuncia, peccato. Dopo il pranzo in uno dei ristoranti del famoso lungomare di Casablanca, il boulevard de la Corniche, una delle zone più "in" della città, riprendiamo il viaggio verso la nostra prossima meta, la capitale Rabat. Attraversiamo la degradata periferia di Casablanca e lungo la strada costiera percorriamo i 100 Km scarsi che ci separano da Rabat, dove arriviamo nel tardo pomeriggio, giusto in tempo per fare un giro nell'antica medina del XVII sec.La medina di Rabat Il contrasto con il traffico e i rumori di Casablanca è cosi stupefacente che ci permette di apprezzare ancora di più la passeggiata tra le antiche case intonacate a calce. Eleganti portoni di legno intarsiato, graziose fontane decorate con piccole maioliche, rari passanti nei loro colorati caffettani, tutto contribuisce a fare di questo intricato dedalo di vicoli un luogo dall'atmosfera tranquilla e rilassata. A tutto questo si aggiunge un tocco di mistero, con piccole finestre di legno a mezzaluna completamente chiuse tranne che per un piccolo foro centrale. Osservatorio privilegiato che permetteva anticamente, in un tempo in cui le donne non erano solite uscire molto spesso di casa, di poter scrutare, senza esser visti, ciò che avveniva fuori. Chissà, forse proprio in questo momento qualcuno sta osservando nascosto il nostro passaggio. Mentre continuiamo a seguire un invisibile percorso, sostando ad osservare l'alacre lavoro degli artigiani, indaffarati nelle loro piccole botteghe, il vociare e l'animarsi dei vicoli iniziara ad aumentare ed a prender vita. E' il segnale che stiamo arrivando nella parte più viva della medina, dove si trovano la grande moschea ed il mercato. Una zona che sembra essersi fermata agli inizi del secolo, come in quell'angolo dove operano gli scrivani, sui cui tavoli fanno bella mostra polverose macchine da scrivere Olivetti che da noi troverebbero posto solo in museo della tecnologia. La visita della medina di Rabat, in cui si può girare tranquillamente senza venir assediati da venditori d'ogni specie, è uno dei ricordi più piacevoli del viaggio e anche se è tenuta in minor considerazione, rispetto ad altre più grandi ed antiche, merita senza dubbio una visita.


25 Marzo 2004   Rabat - Fès

Oggi il cielo è plumbeo, anche se fortunatamente la pioggia sembra rimanersene appesa lassù. Trascorriamo la mattina visitando Rabat,Video su YoutubeLa città di Rabat capitale del Marocco dal periodo coloniale francese, iniziando dal complesso del Palazzo Reale situato all'interno d'una vasta area cinta da mura. Accediamo dall'ingresso nei pressi della porta Bab ar-Rouah ( porta dei venti ), una delle porte della città rimaste dal tempo della dinastia Il palazzo reale di Rabat, seleziona per ingrandire almohade. Del complesso fa parte, oltre al palazzo vero e proprio, anche la moschea di Ahl-al Fas che ne chiude un lato sulla grande piazza d'armi. Non è possibile accedere al loro interno e bisogna cosi accontentarsi di ammirarli dall'esterno, immaginando solo quali bellezze possano racchiudere. Successivamente riprendiamo il pullman per effettuare un'escursione fuori delle mura della città, precisamente nella zona sud. Qui si possono ammirare i resti dell'antica colonia romana di Sala Colonia inseriti all'interno della necropoli di ChellahVideo su YoutubeLa necropoli di Chellah a Rabat , costruita nel XIII sec. dalla dinastia dei merinidi. All'ingresso del complesso due suonatori in costume, alla nostra vista, iniziano ad eseguire una danza rituale. Superata la massiccia porta principale un breve sentiero conduce a quello che resta dell'antica città romana. Sostiamo brevemente su una piattaforma panoramica, da cui si può godere una bella vista d'insieme, prima d'immergerci tra le antiche rovine, in cui comunque non è facile distinguere i vari ambienti e la loro funzione originale. Completando il giro si arriva all'interno del complesso della necropoli islamica, dove numerose coppie di cicogne hanno trovato l'ambiente ideale per mettere su casa. Anticamente si trovavano qui una moschea, un minareto e una scuola coranica che doveva ospitare numerosi studenti. Dietro i resti della moschea si trovano alcune tombe della dinastia merinide. Dopo la visita della necropoli rientriamo all'internoResti della moschea nella necropoli di Chellah, seleziona per ingrandire delle mura e ci rechiamo a visitare la torre di Hassan ed il Mausoleo di Mohammed V. La costruzione della torre di Hassan, divenuta nel tempo uno dei simboli della città, venne iniziata per volere del sultano almohade Yacoub al-Mansour nel 1195, ma alla morte di questi nel 1199 i lavori furono definitivamente interrotti all'attuale altezza di 44 mt., contro i 60 previsti dal progetto originale. Neanche la moschea attigua, di cui la torre fungeva da minareto, ebbe sorte migliore, perché nel 1755 venne completamente distrutta da un terremoto. Oggi se ne può solo intuire la struttura da alcuni pilastri parzialmente ricostruiti. D'epoca più recente è il grande Mausoleo di Mohammed V, edificato dal sultano Hassan II, quello della grande moschea di Casablanca. Il mausoleo, in stile marocchino e riccamente decorato, ospita in una camera sotterranea le spoglie del nonno e del padre, lo stesso Hassan II, dell'attuale sultano. La torre di Hassan ed i resti della grande moschea, seleziona per ingrandire Completiamo il giro di Rabat con la visita della Kasbah des OudaiasVideo su Youtube, a cui accediamo passando attraverso la porta che conduce ai giardini andalusi. Da questi, salendo attraverso strette viuzze con le tipiche case nei colori bianco ed azzurro, arriviamo nella via principale, rue Jamaa. Al termine di questa, in direzione sud, sorge il belvedere chiamato la Plateforme du Sémaphore, da cui si può godere una vista panoramica della foce del fiume che separa Rabat dalla vicina cittadina di Sale. Dopo il pranzo, in un ristorante su una nave ancorata lungo la banchina del fiume, e un breve giro nella medina di Sale, riprendiamo il nostro viaggio. Lasciamo la costa atlantica per inoltrarci verso l'interno, imboccando la statale S311 in direzione della nostra prossima meta, la città di Fès. Attraversiamo la foresta di Mamora, ricca di piante di eucalipto e querce da sughero, passando accanto ad una maestosa tenuta in stile ranch californiano, è la residenza di una sorella del sultano. Il panorama cambia gradualmente, grandi pianure coltivate lasciano il posto a dolci colline, con la catena del Medio Atlante che inizia a profilarsi all'orizzonte; diventerà da qui in avanti un'abituale compagna di viaggio. Dopo aver superato la città di Meknes, che visiteremo l'indomani, arriviamo in breve a Fès. Dopo cena abbiamo il tempo di fare un primo giro in città, assistendo in un locale ad uno spettacolo folcloristico di danze e acrobazie.


26 Marzo 2004   Volubilis - Moulay Idriss - Meknes

Il sito archeologico di Volubilis ©, seleziona per ingrandire Ci svegliamo sotto una leggera pioggerellina che ci accompagnerà durante tutta la giornata, fenomeno non raro in questo periodo dell'anno. Oggi non sono in cantiere molti chilometri ed il programma prevede un giro che parte e ritorna a Fès, includendo durante la giornata alcune mete molto interessanti. Prima tappa l'antica città romana di VolubilisVideo su Youtube. Il sito archeologico, dichiarato nel '97 patrimonio mondiale dell'umanità dall'UNESCO, si trova a circa 30 Km a nord della città di Meknes. E' uno dei più importanti insediamenti romani del Nord Africa che sia giunto fino a noi in un ottimo stato di conservazione, ma è anche vero, per quello che ho potuto constatare, che se non si porrà un sollecito avvio ad importanti opere di restauro e conservazione rischia di rimanerlo ancora per poco. In tutti i miei viaggi non mi è mai capitato di vedere dei mosaici romani cosi belli direttamente sul loro sito originale, dove elaborate e raffinate raffigurazioni decoravano i pavimenti delle case dei nobili patrizi. Purtroppo devo aggiungere che mi sono sembrati in uno stato di semi abbandono, senza adeguate protezioni atte a preservarli da un rapido deterioramento. Mi auguro che si ponga al più presto rimedio, perché come si può vedere dalle foto i mosaici sono veramente di notevole pregio artistico. La città era uno degli avamposti più remoti dell'impero romano ed oltre ad una funzione di prima difesa rivestiva anche un ruolo di primaria importanza nell'approvvigionamento di derrate alimentari per la capitale. Il periodo più fiorente risale al II e III sec. d.C., ma la lontananza dalla madrepatria ed il riaffacciarsi sulla scena delle tribù berbere, mai completamente domate, costrinsero ben presto i romani ad abbandonare Volubilis al suo destino. Nonostante tutto la città cosmopolita continuò a sopravvivere tra alterne fortune fino al XVIII sec.



Volubilis - Marocco

Viale cerimoniale Decumanus Maximus ingresso nord - Volubilis - Marocco Viale cerimoniale Decumanus Maximus ingresso sud con l'Arco di Trionfo - Volubilis - Marocco Mosaici nella casa di Dionisio - Volubilis - Marocco Resti di case patrizie - Volubilis - Marocco Resti di case patrizie - Volubilis - Marocco
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Mosaici nella casa di Venere - Volubilis - Marocco Mosaici nella casa di Ercole - Volubilis - Marocco Mosaici nella casa di Ercole - Volubilis - Marocco Mosaici nella casa del Cavaliere - Volubilis - Marocco Mosaici nella casa delle Colonne - Volubilis - Marocco

Click sul fotogramma per ingrandirlo Arco di Trionfo - Volubilis - Marocco La Basilica - Volubilis - Marocco Mosaici nella casa dell'Acrobata - Volubilis - Marocco La Basilica ed il Foro - Volubilis - Marocco Mosaici nella casa del Cavaliere - Volubilis - Marocco



Mappa di Volubilis ( © Guida Marocco - Lonely Planet ), seleziona per ingrandire L'area dove sorge Volubilis non è stata ancora completamente esplorata, e certamente in futuro sarà fonte di nuove scoperte. Ad est si individua l'Arco di Trionfo, restaurato negli anni '30, dal quale parte un lungo viale cerimoniale, il Decumanus Maximus, costruito nel 217 d.C. in onore dell'imperatore Caracalla e di sua madre Giulia Domna. Lungo il suo tracciato si trovano le residenze con i mosaici meglio conservati e di maggior pregio artistico. Come la Casa delle Colonne, con un portico che circondava completamente il cortile interno abbellito da mosaici con disegni geometrici, la Casa del Cavaliere, con un mosaico dedicato a Bacco ed Arianna, la Casa di Venere, con uno stupendo mosaico che ritrae la divinità insieme ad alcune ancelle, la Casa di Ercole, con un mosaico che illustra le famose fatiche del semidio, ed altre ancora tutte originariamente abbellite da artistici mosaici. Nei pressi dell'Arco di Trionfo si trova la Casa dell'Acrobata, con un mosaico che ritrae un esercizio di destrezza in sella ad un cavallo, subito dietro si trova l'area che ospitava il Foro con i resti della Basilica e del Campidoglio, il tempio dedicato alla triade divina romana risalente al 218 d. C. Proseguendo verso l'uscita si trova la Casa di Orfeo, appartenuta probabilmente ad uno dei più ricchi mercanti della città, con un bel mosaico dove il personaggio mitologico è ritratto mentre suona la lira. Dopo Volubilis il programma della giornata prosegue con la visita di Moulay IdrissVideo su YoutubeLa città di Moulay Idriss. L'ingresso del santuario di Moulay Idriss, oltre non è possibile andare, seleziona per ingrandire Una cittadina adagiata sul declivio della collina che domina il sito archeologico, fondata da un pronipote di Maometto in fuga dalla Mecca sul finire dell' VIII sec. A lui si deve l'istituzione della prima dinastia imperiale del Marocco e la conversione degli abitanti del luogo alla nuova fede. Le sue spoglie riposano nel santuario che venne edificato alla sua morte nel punto più alto della città. Ai non credenti non è consentita la visita del santuario, che con gli anni è divenuto una delle mete di pellegrinaggio più frequentate, così come Moulay Idriss stesso è oggi uno dei santi più venerati del Marocco. Curiosamente è ancora in vigore l'antico divieto che proibisce ai non islamici di passare la notte in città. Partendo dalla piazza principale s'imbocca un vicolo sulla sinistra accanto ad un bar molto frequentato e dopo aver attraversato un mercato coperto, seguendo le indicazioni, si giunge all'ingresso del mausoleo dedicato al santo, fino al punto in cui una sbarra di legno ne blocca l'ingresso. Tutt'attorno è una cornice di stradine con piccole botteghe artigianali, se vi sarà possibile non mancate di visitare uno dei forni pubblici, dove ancora oggi le famiglie portano a cuocere il pane preparato in casa, lasciandone poi una parte come compenso per il fornaio. Cotto a legna e gustato appena sfornato è una vera delizia, croccante fuori e soffice dentro. Completiamo il programma della giornata con la visita di MeknèsVideo su Youtube, una città dall'impronta architettonica francese che le è valso in passato l'appellativo di Versaille del Marocco. La tomba del sultano alawita Moulay Ismail, seleziona per ingrandire La città imperiale, capitale del sultanato alawita di Moulay Ismail, contemporaneo del re sole Luigi XIV di cui cercava d'imitarne i fasti, si estendeva di fronte all'antica medina da cui era separata dalla porta monumentale di Bab el-Mansour, oggi chiusa e trasformata in una galleria d'arte. Dietro la porta si trovava la grande piazza d'armi, oggi place Lalla Aouda, nei cui pressi è situato il mausoleo dedicato a Moulay Ismail La città di Meknes. L'accesso all'edificio, uno dei più belli esempi di architettura araba e marocchina, è consentito anche ai non musulmani, fatta eccezione per la stanza dove è collocata la tomba del sultano in cui si alternano muezzin in preghiera. A sud del mausoleo si trovano gli immensi granai, Heri es-Souani, ed attigue le scuderie del suo possente esercito. All'interno dei magazzini si respira un'atmosfera davvero suggestiva, grazie anche ad un sapiente gioco di luci che riesce a creare effetti surreali. Spesso sono stati utilizzati come location cinematografica, come ad esempio per il film "L'ultima tentazione di Cristo" di Martin Scorsese. Terminata la visita di Meknès torniamo a Fès per la notte.


27 Marzo 2004   Fès

Il programma odierno non prevede spostamenti e tutta la giornata è dedicata alla visita della città di FèsVideo su Youtube. Una full-immersion nel più autentico spirito marocchino, all'interno d'una realtà che nessuna fantasia riuscirebbe a descrivere con forza più vivida. E' una miscellanea di sensazioni che non mancherà di lasciarvi stupefatti, il prodotto d'un ambiente magico in cui si è riusciti a trovare la giusta equazione per fermare il tempo. Colori, profumi, suoni, schegge d'un incessante brulicare di vita che ruota attorno ad antichi mestieri artigianali che sembravano scomparsi da secoli. Certo che una sola giornata diventa quasi una corsa, ma come al solito, in questi tipi di tour, il tempo è tiranno e a voler tirare la coperta da una parte... Fès è una delle più antiche città imperiali del Marocco, fondata poco dopo l'inizio dell'espansione araba nel nord Africa ne conserva intatta Fès, Fès el-Bali vista dall'alto, seleziona per ingrandire l'originale identità. Qui l'integrazione con le autoctone popolazioni berbere, diversamente che altrove, si è realizzata in minima parte. Se non avete molto tempo a disposizione concentratevi sulle due zone più importanti e caratteristiche, Fès el-Bali, la parte più antica che comprende la medina, e Fès el-Jdid, la parte più moderna chiamata anche nuova Fès, dove si trova il Palazzo Reale ed il mellah, il quartiere ebraico. Considerando la vastità del giro e l'elevato numero di cose da vedere è consigliabile affidarsi ad una guida del luogo, accantonando almeno per questa volta la sicurezza da esperti backpackers. Ricordando inoltre che qui, più che altrove, è importante prestare attenzione al problema della sicurezza, avendo cura di non girare con borse a tracollo che penzolano allegramente di lato o peggio con zaini lasciati incustoditi sulle spalle. Questo se non volete ritrovarvi anche voi a dover compilare moduli su moduli in un commissariato di polizia, come purtroppo è accaduto ad un nostro compagno d'avventura un po' sprovveduto. Credo che come esperienza vi possa bastare quella d'attraversare vicoli così affollati, pigiati l'uno all'altro, che il famoso detto "trasportati dallaUno dei frequenti passaggi di somarelli nei vicoli della medina di Fes, seleziona per ingrandire folla", passa da un piano puramente letterale ad una dimensione che più terrena non potrebbe essere. Potete contattare una guida autorizzata tramite l'ufficio del turismo o presso uno dei grandi alberghi, mentre all'interno della medina troverete molte persone che si offriranno come tali pur non essendolo. Sebbene in linea di massima quest'ultime siano persone affidabili, il governo ha deciso da tempo, per evitare problemi, di proibire tale consuetudine, introducendo norme molto severe che prevedono anche la carcerazione per chi eserciti come guida turistica senza autorizzazione. Noi ovviamente oltre al fidato Saâd eravamo accompagnati da un'altra guida locale specializzata. Prima d'immergervi in quel caravanserraglio umano che è la medina provate ad osservala dall'alto, vi troverete di fronte una città che sembra essere stata abbandonata, immobile e silenziosa. Una volta dentro lo stupore sarà ancora maggiore. Anche la nostra visita non può che iniziare da Fès el-Bali, Fès el-Bali la zona senza dubbio più caratteristica di tutta la città. E' praticamente impossibile ricordare l'esatto percorso effettuato, anche perchè il labirinto di vicoli attraversato, girando ora a destra ora a sinistra, sembra l'enigmatica operaUn giovane apprendista in una bottega dove si lavorano metalli, seleziona per ingrandire d'un matematico d'altri tempi perso nei meandri dei suoi tortuosi meccanismi mentali. In effetti poi non è neanche così importante, al pari della capacità di lasciarsi coinvolgere dall'atmosfera, scoprendo angolo dopo angolo qualcosa di interessante da vedere o da gustare. Ricordando però di tendere sempre l'orecchio, questo si è che importante, a ravvisare l'approssimarsi d'un pericolo annunciato. "Balak, Balak", non è forse il termine esatto, ma suona pressappoco così. E' il grido che richiama l'attenzione al passaggio d'un somarello, stracarico della più svariata mercanzia, che s'appressa faticosamente in un vicolo affollato, che all'occorrenza sembra stringersi ancora di più tanto da farvi trattenere il fiato e spingere in dentro i chili di troppo. Iniziamo adL'interno della medersa el-Attarine, seleziona per ingrandire esplorare la medina ammirando dall'esterno una delle porte della grande moschea di Kairaouine, uno dei centri teologici più importanti del mondo mussulmano, per intrufolarci successivamente nella vicina medersa di el-Attarine, costruita da Abu Said nel 1325 nello stile della dinastia merinide. Basta attraversare una porta per essere catapultati in un attimo da una frenesia estrema ad una tranquillità assoluta, come all'interno di quest'antica scuola coranica, che ancora oggi ospita molti studenti nelle sue piccole stanze al pianterreno. Siamo nel quartiere dove si lavorano i metalli, almeno a giudicare dal gran numero di botteghe dove abili artigiani e giovani apprendisti si affaccendano in un concerto di tintinnii e tonfi sordi. Oggetti in oro, argento, rame, dai metalli più preziosi a quelli più poveri, qui potete trovare di tutto, perfino botteghe stracolme di cuccume e pentoloni di tutte le fogge e dimensioni. Sono in vendita o anche solo a il noleggio, come quelle enormi utilizzate per preparare banchetti di nozze a cui poi è invitato tutto il quartiere. Accanto a questo souq si sviluppa l'intricato mosaico delle corporazioni artigianali in cui è suddivisa la medina di Fès, ognuna con spazi e luoghi comuni ben delimitati, proprio come accadeva negli antichi centri medievali. Dopo la medersa ed un altra serie di giri nel labirinto visitiamo in un bel palazzo seicentesco il museo Belghazi. Al suo interno è ospitata una ricca collezione di tappeti, gioielli, armi e oggetti di uso comune. Un tè alla menta, dieci minuti di meritato riposo e ci rituffiamo nel Il Souq dei tintori nella medina di Fes, seleziona per ingrandire traffico congestionato della medina verso la zona delle concerie, il souq dei tintoriFès el-Bali, il Souq dei Tintori. La zona di Fes ancestralmente più caratteristica e senza dubbio quella più immortalata nelle foto ricordo. L'arte della lavorazione della pelle affonda le sue origini in tempi antichissimi ed è ancora oggi praticata con metodi che risalgono al periodo medievale, con gli uomini che s'immergono fino alla cintola dentro le vasche di tintura, costruite ancora con mattoni di fango e piastrelle di ceramica. E' uno spettacolo veramente unico e a vederlo dall'alto crea l'effetto d'una tavolozza con tutte le tinte e sfumature possibili, come se l'artista avesse dimenticati aperti tutti i tubetti di colore. A rendere il tutto ancora più indimenticabile contribuisce anche il forte odore che si respira e di cui tutta l'aria è permeata. Dopo il pranzo, gustato in uno degli eleganti palazzi - ristoranti di cui è piena la medina, riprendiamo il nostro giro visitando prima un'altra medersa e successivamente una bottega artigianale dove per la produzione delle pezze di stoffa si utilizzando ancora i vecchi telai di legno sospinti dal ritmico movimento avanti e indietro delle gambe. Continuiamo la visita con la zona di produzione delle ceramiche, seguendo in un laboratorio scuola tutte le fasi della lavorazione, dalla creazione dell'oggetto al tornio a pedale, alla cottura nei forni, per finire con la decorazione eseguita a mano da giovani ragazze. Al termine lasciamo Fès el-Bali e riprendiamo per un breve tragitto il pullman spostandoci nella zona di Fès el-Jdid Fès el-Jdid. In questa parte della città si trovano il Palazzo Reale, visibile solo dall'esterno, ed il quartiere ebraico, il Mellah. La porta Blu, Bab Dekkaken, seleziona per ingrandire Sembra che questo termine, che in arabo significa "sale", sia stato utilizzato qui per la prima volta per indicare la zona destinata ad ospitare la popolazione di origine ebraica, infatti l'area era in origine una palude salmastra. Il quartiere, abitato oggi quasi esclusivamente da arabi ( la maggioranza degli israeliti è emigrata negli ultimi decenni), ha una fisionomia più aperta rispetto alla medina, con piccole case a due o tre piani ornate da graziosi e caratteristici balconcini di legno. Qui si trovano varie sinagoghe, tra queste merita una visita quella di Ibn Danan, restaurata di recente grazie ad un contributo dell'Unesco. All'interno si possono ammirare gli arredi sacri e gli oggetti cultuali, tra cui una copia della Torah custodita in una nicchia nel muro in fondo alla sala. Scendendo per una stretta scala si accede ad una piccola sala sotterranea dove è situato un mikveh, una piscina rituale in cui sono effettuate le abluzioni rituali prima delle cerimonie più importanti. Terminiamo la visita della città di Fès uscendo dalla porta di Bab Dekkaken, detta anche la porta blu dal colore delle piastrelle di ceramica con cui è decorata. Il nostro pullman è lì ad attenderci per riportarci in albergo, insieme ai ricordi indelebili di questa stupefacente città.




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note

Ricordate, tutto cambia. Per questo quello che era vero all'epoca del mio viaggio oggi può non esserlo più !

Il contenuto dei diari è frutto delle mie esperienze di viaggio e tutte le opinioni sono espresse a titolo puramente personale, non intendendo con ciò ledere i diritti o urtare la suscettibilità di nessuno. E' possibile riprodurne il contenuto su siti web amatoriali purchè ne venga citata la fonte ed informato l'autore. Qualsiasi altro tipo di utilizzo è soggetto ad un'espressa autorizzazione. Le informazioni storiografiche e documentali sono tratte dalla guida "Marocco" della Lonely Planet edita da EDT Aprile 2003. Questo Sito non ha nessuna finalità di lucro, non ha sponsor ne intende promuovere nulla o nessuno se non nell'affermazione di proprie opinioni personali. Le foto pubblicate nel presente diario sono state da me effettuate, o sono state concesse in uso da amici che hanno partecipato con me al viaggio. Sono freeware per un uso personale. Le immagini e le Clip Art utilizzate sono state dichiarate freeware per un utilizzo privato dai detentori del legittimo copyright.



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