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Viaggio a Capo Verde effettuato nell'Agosto del 2002. Principali località visitate : Isole di Sal, Fogo, Santiago e Boavista.
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Santiago, l'isola verde. Per la seconda volta ci alziamo in volo da Sal a bordo di uno dei due Let 410 della Cabo Verde Express, per visitare, stavolta, l'isola di Santiago e la sua capitale Praia. Scoperta ufficialmente nel 1460 dai navigatori Diego Gomes e Antonio da Noli è per dimensioni la più grande isola dell'arcipelago. Qui venne fondata la prima città europea sul suolo africano: Ribeira Grande. All'aeroporto ci attende la nostra guida, la simpatica sig.ra Laura Sparnacci. - Mi duole ricordare qui la sua prematura scomparsa avvenuta nel 2007 in seguito a tragici eventi di cronaca. La sig.ra Sparnacci, di origine toscana, era un'imprenditrice italiana che risiedeva da alcuni anni nell'isola, dove aveva avviato un'attività di produzione del famoso liquore locale, il Grogue, ricavato dalla fermentazione del succo estratto dalla canna da zucchero, utilizzato anche come base, in aggiunta a succhi di frutti tropicali, per la preparazione del liquore chiamato Pontche La sig.ra Sparnacci era uno spirito libero che aveva scelto il mondo come casa e che ogni tanto si divertiva a scarrozzare in giro i turisti anche per fare quattro chiacchiere nella lingua madre. - Santiago non è certo visitabile in un solo giorno, ma anche in poco tempo è possibile farsi un'idea di quest'isola, che come tutte le altre dell'arcipelago ha delle sue connotazioni specifiche. Di origine vulcanica, ma con una maggiore disponibilità di risorse idriche, presenta un aspetto naturalistico meno brullo e desolato di Fogo e Sal, con piccole oasi di verde che si insinuano tra strette vallate racchiuse da rocce scoscese. Lasciamo subito Praia, attraversandola in parte, per dirigerci verso l'interno. Visitiamo un piccolo villaggio, con caratteristiche casette in pietra, sorto su un più antico insediamento nei pressi di una sorgente naturale, dove si rifugiavano gli schiavi che riuscivano a sottrarsi al giogo dei coloni portoghesi. In queste zone e nell'oasi che visitiamo dopo è facile avvistare il passeriño, un uccellino endemico di quest'arcipelago simile ai nostri passeri, ma con con un lungo becco giallo.
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Terminato il giro nell'interno rientriamo a Praia. La città, che prende il nome dal termine portoghese spiaggia, venne fondata in seguito alla distruzione dell'antica capitale Riberia Grande da parte del pirata francese Jacques Cassard, che nel 1712 pose la città a 'ferro e fuoco' lasciando dietro di se solo miseria e rovine. Posta su una piattaforma basaltica è con i suoi 60.000 abitanti la città più grande e la capitale dell'arcipelago. Attorno al nucleo storico, il Platô, posto in posizione rialzata, si sono sviluppati i nuovi insediamenti abitativi, che nel tempo si sono conquistati spazio sia verso il mare che verso l'altopiano circostante. Sulla piazza centrale, Praça Alexandre de Albuquerque, si trovano gli edifici risalenti al periodo coloniale, come l'Igreja Matriz, il Palacio de Justiça, la Câmara Municipal ed altri ancora. Dalla piazza proseguendo per l'Avenida Cabral, l'arteria principale, si arriva al mercato municipale, uno dei luoghi in assoluto più interessanti da visitare. Il mercato è un'esplosione di vita e di colori locali e tra verdura e frutta esotica messa in bella vista è possibile trovare anche i famosi santoni locali, soprattutto donne anziane, con i loro banchetti stracarichi di scatoline e barattolini di vetro pieni di radici e polverine, gli antichi rimedi naturali usati per curare tutte le malattie più comuni; fate attenzione perché non gradiscono essere fotografati, a meno che non diate loro un piccolo compenso.
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Nel pomeriggio ci rechiamo a visitare, a pochi chilometri da Praia, quello che rimane dell'antica Riberia Grande, conosciuta oggi come Cidade Velha. La città sorgeva alla foce dell'omonimo fiume, lungo il cui corso sorge un'oasi rigogliosa che si allunga in una stretta vallata. In poco spazio sono concentrati i più antichi resti coloniali di tutta l' Africa, la cattedrale da Sè, ridotta ormai ad uno scheletro, il Pelourinho, una colonna di marmo che serviva da gogna per gli schiavi che si ribellavano e poco lontano, addentrandosi lungo il corso del fiume, l'antico convento di San Francesco, dove con mirati interventi di restauro si sta cercando di porre rimedio ai danni del tempo. Nei pressi del convento si trova un'antica fabbrica del liquore Grogue, attiva ancora oggi, dove si possono vedere i torchi a trazione animale che venivano utilizzati per estrarre il succo dalla canna da zucchero. Nel punto più alto del convento si trova l'antica Igreja de Nossa Senhora do Rosário, eretta nel 1490 e di notevole pregio artistico, con alcuni locali attigui che ospitavano i frati, tra cui anche le antiche sepolture. Sui resti dell'antica città domina la Fortaleza Reale de São Filipe, edificata nel 1593 per difendere la città dalle scorrerie dei pirati, evidentemente senza molto successo visto com'è andata la storia.
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note
Il contenuto dei diari è frutto delle mie esperienze di viaggio e tutte le opinioni sono espresse a titolo puramente personale, non intendendo con ciò ledere i diritti o urtare la suscettibilità di nessuno. E' possibile riprodurne il contenuto su siti web amatoriali purchè ne venga citata la fonte ed informato l'autore. Qualsiasi altro tipo di utilizzo è soggetto ad un'espressa autorizzazione. Le informazioni storiografiche e documentali sono tratte dalla guida "Capo Verde" di Rossella Righetti ed. Guide Ulysse e Moizzi Ottobre 2001. Questo Sito non ha nessuna finalità di lucro, non ha sponsor ne intende promuovere nulla o nessuno se non nell'affermazione di proprie opinioni personali. Le foto pubblicate nel presente diario sono state da me effettuate e sono freeware per un uso personale. Le immagini e le Clip Art utilizzate sono state dichiarate freeware per un utilizzo privato dai detentori del legittimo copyright.