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Viaggio in Egitto effettuato nell'Agosto del 1997. Crociera sul Nilo e soggiorno ad Hurgada con escursione a El Cairo. Principali località visitate : Luxor, Dendera ( Tempio della dea Hator ), Valle dei re e delle Regine ( Alcune tombe di Faraoni e Tomba della regina di Nefertari ), Deir el-Bahri ( Tempio di Hatshepsut ), Sheikh Abd el-Qurna ( Ramesseum ), Medinet Habu ( Colossi di Memnone ), Edfu ( Tempio di Horus ), Kom-Ombo ( Tempio di Sobek e Haroeris), Assuan ( l'Obelisco incompiuto ) , Lago Nasser , isola di Agilkia ( Tempio di Phile ), Abu Simbel ( Tempio di Abu Simbel ), Luxor ( Tempio di Luxor ), Karnak ( Tempio di Karnak ), Hurgada, El Cairo ( La Cittadella del Saladino, Museo Egizio, Gran Bazar ), Piana Giza ( Piramidi, Sfinge ), Necropoli di Saqqara ( Piramide di Zoser ).
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Il Tempio di Abu Simbel , edificato da Ramses II per celebrare la sua potenza ai confini meridionali del regno, era interamente scavato dentro un costone roccioso ( 33 m. di altezza per 36 di larghezza ), con la facciata abbellita da quattro statue colossali raffiguranti il faraone stesso in posizione seduta. Le espressioni del volto, diverse per ogni colosso, stupiscono per la loro naturalezza, a testimonianza dell'elevata sensibilità raggiunta nella scultura dai maestri dell'epoca. Accanto ad ogni statua si trovano figure più piccole che rappresentano la moglie Nefertari, la madre Tuy e alcuni dei suoi numerosi figli ( storicamente Ramses è accreditato di un vita molto lunga rallegrata da innumerevoli figli ). Nel 1963 iniziarono i lavori, proseguiti fino al 1972, per salvare il complesso dall'inondazione delle acque, che sarebbe avvenuta di li a poco in seguito alla costruzione della Grande Diga di Assuan. Tra le varie soluzioni ipotizzate si decise di 'smontare e ricomporre' i Templi in un luogo più alto. Per fare ciò il complesso venne tagliato in 1036 blocchi ( di circa 30 tonnellate l'uno ), successivamente catalogati e riposti; in attesa di essere riassemblati, così come possiamo ammirarli ancor oggi, su una struttura artificiale in cemento, che venne al termine ricoperta con strati di roccia naturale, in modo tale da rendere l'ambientazione complessiva il più naturale possibile. Particolare accuratezza venne adottata per mantenere l'orientamento originale del sito, studiato dagli architetti imperiali per permettere ai raggi del sole, nel giorno del genetliaco di Ramses II, di penetrare all'interno del Tempio fino al sacrario più riposto ed accarezzare cosi con i suoi raggi la statua del faraone divinizzato, posta accanto a quelle delle divinità Harmakhis, Amon-Ra e Path. Gli sforzi ebbero buon esito e a cose fatte lo scarto risulto di soli pochi centimetri. Il soffitto della sala interna ( 18 mt. per 17) è sorretto da 8 pilastri, sui quali poggiano altrettanti statue di Ramses II raffigurato nelle vesti del dio Osiride, sulle pareti laterali scene di guerra esaltano le numerose vittorie del faraone. Nel sacrario interno, dietro un altare, sono poste sedute le quattro divinità gia menzionate. A poca distanza si trova il Tempio di Hathor, fatto costruire da Ramses II in onore di sua moglie Nefertari. Anche questo tempio è scavato nella roccia, con cinque statue colossali poste sul frontale, tre di queste rappresentano Ramses II e due sua moglie Nefertari raffigurata come la dea Hathor. Le statue, poste in posizione eretta, sono contornate da sculture più piccole che rappresentano i loro figli maschi e femmine. Nella sala interna, su sei colonne in stile hathorico, sono incise le storie di Ramses II e di Nefertari, mentre sulle pareti laterali sono raffigurati i due coniugi mentre compiono offerte a varie divinità.
Rientrati ad Assuan invertiamo la rotta e lasciandoci guidare dalla corrente ridiscendiamo il Nilo verso la foce per l'ultima tappa della nostra crociera, la visita a Luxor dei Templi di Luxor e Karnak. Situati sulla riva destra del Nilo, nella cosiddetta "Tebe dei vivi", rappresentano uno dei momenti più splendidi dell'architettura religiosa, testimoni muti della potenza raggiunta dall'Egitto nel periodo del Nuovo Regno. I faraoni di queste dinastie, dopo aver sconfitto a Nord gli invasori Hyksos, riunificarono il paese ponendo la capitale a Tebe (l'odierna Luxor), che iniziò così a godere di un periodo di grande prosperità e sviluppo. Il Tempio di Luxor, che dipendeva per importanza da quello di Karnak, dev'essere ancora completamente recuperato, perché parte del primo cortile interno è occupato dalla moschea di Abu el-Haggag, costruita su un terrapieno in epoca moderna quando il tempio stesso non era ancora stato scoperto. Evidenti motivi religiosi impediscono il completamento dei lavori di recupero, anche se in effetti, a detta della nostra guida, non si pensa che si possano trovare nascosti dei reperti particolarmente significativi. Il tempio misurava in lunghezza 260 mt. ed era collegato da un viale monumentale con il tempio di Karnak. Del viale originale, lungo poco più di 2 Km. e delimitato sui lati da sfingi con testa di montone (animale sacro al dio Khnum), non rimangono oggi che pochi tratti, essendo stato inglobato in epoca moderna dagli edifici della città nuova, probabilmente molte sfingi fanno ora bella mostra di se nel salotto buono di qualche egiziano del posto. Il viale era utilizzato dai sacerdoti del Tempio di Karnak, che in occasione dell'anno nuovo portavano in processione le barche sacre con le statue delle divinità. Accanto alla porta del primo pilone, edificato da Ramses II, erano poste sei statue colossali del faraone ( ne rimangono solo due che lo ritraggono seduto ) e due obelischi su cui erano incise formule di ringraziamento per le opere e le vittorie del re. Uno dei due obelischi venne rimosso nel 1831 e donato dal pascià Alì al re Luigi Filippo, è quello che si può ammirare oggi a Parigi in Place della Concorde. Superato l'ingresso si accede al primo cortile, dove si trovano la famosa moschea, in posizone rialzata, e una cappella destinata anticamente ad accogliere le barche sacre al termine della processione. Alla fine del cortile di Ramses II si trova l'ingresso monumentale edificato dal faraone Amenofi III, preludio al cortile omonimo al quale era collegato mediante un colonnato lungo 52 mt., fiancheggiato da due file di 7 colonne campaniformi. Al termine del cortile di Amenofi III la grande sala ipostile conduceva all'interno degli ambienti più sacri dedicati alla triade divina, Amon, Mut e Khonsu. A poca distanza da Luxor, di cui è la naturale prosecuzione sul lato destro del Nilo, si trova la cittadina di Karnak. I resti del complesso archeologico sono imponenti e ben conservati, il corpo centrale è racchiuso all'interno di una cinta muraria, fatta interamente di mattoni crudi, che si sviluppa per un perimetro di circa 2,5 km con una profondità che raggiunge perfino gli 8 mt. Lungo la cinta muraria erano ricavate 8 porte d'ingresso, quella ovest immetteva direttamente all'interno del Tempio di Amon. Il tempio è stato più volte ingrandito e l'ultimo pilone aggiunto è rimasto incompiuto, superato l'ingresso ci si immette nel grande cortile che ospita al centro i resti del chiosco di Taharqa, destinato ad ospitare la sacra barca processionale utilizzata durante i riti, insieme a due templi minori dedicati ai faraoni Sethi II e Ramses III. Superato il secondo pilone si accede ad un'autentica meraviglia: la Grande sala Ipostila. Con un'area di ben 52 mt. di lunghezza per 102 di larghezza ospita al suo interno un'autentica selva di ben 134 gigantesche colonne, di cui le 12 che costituiscono la navata centrale hanno una circonferenza nel capitello superiore di 15 mt. Per avere un'idea della dimensione della sala, sovrastata anticamente da un soffitto di cui oggi non rimane traccia, basti pensare che non esiste un punto di riferimento da cui si riesca ad abbracciarne l'intera visuale. Considerando come dovevano essere le decorazioni originali, agli egiziani dell'epoca dovevano veramente apparire come giganteschi alberi di una foresta senza confini. Continuando verso l'interno del tempio e dopo aver superato altri 4 piloni costruiti in epoche via via più remote, si arriva al sacrario vero e proprio che fa parte, insieme ad altri ambienti, delle cosiddette sale solari, luogo in cui venivano custodite le statue delle divinità, oggetto di quotidiane cure ed attenzioni da parte del clero tebano. All'interno della grande cinta muraria, rispettivamente sul lato destro e sinistro del tempio di Amon, si trovano numerosi altri edifici di notevole interesse: il Tempio di Path, il Tempio di Khonsu, il Tempio di Opet, un museo all'aperto, ed un lago sacro ( di cui sono stati ricostruiti i muri che facevano da sponde ) utilizzato per la navigazione delle barche sacre. Verso sud, da una delle porte ricavate nella cinta muraria, ha inizio un viale ornato di sfingi che porta ad un altro recinto sacro: quello di Mut. Dove oltre al tempio omonimo si trovano altri due templi minori: quelli dei faraoni Ramses III e Amenofi III, purtroppo però in cattivo stato di conservazione.
Con la visita di Karnak termina la nostra crociera sul Nilo ed il giorno successivo il gruppo si divide, una parte rientra direttamente in Italia ed un'altra, tra cui noi, prosegue verso Hurgada per una settimana di relax al mare. Hurgada è una località balneare che negli ultimi anni, grazie alla bellezza del suo mare e della sua barriera corallina, ha subito un notevole sviluppo turistico, venendo spesso viene proposta in abbinamento alla crociera. Peccato però che la stagione ideale per veleggiare sul Nilo ed ammirare i magnifici complessi archeologici ( in inverno per evitare l'eccessiva calura estiva ), non coincida con quella ideale per i soggiorni balneari nel Mar Rosso. E così ci siamo ritrovati al mare: con un'apprezzabile temperatura esterna, ma con un'acqua a dir poco ghiacciata, sferzati da un continuo e fastidioso vento che dicono sia qui più presente che a Sharm el-Sheikh. In effetti però, almeno per noi, il soggiorno ad Hurdaga fu solo il pretesto per poter usufruire ( per come era congegnato il pacchetto di viaggio ) di un'escursione di due giorni al Cairo, per visitare la città, il museo e soprattutto la piana di Giza con Le Piramidi e la Sfinge, il naturale complemento d'una crociera sul Nilo che non dovete assolutamente perdere. Certo che comunque, considerando l'esperienza ed i tempi di spostamento ( circa 5 ore da Luxor ad Hurgada e altre 5 da Hurgada per raggiungere il Cairo ), è senz'altro consigliabile, terminata la crociera, recarsi direttamente al Cairo tralasciando tranquillamente il soggiorno al mare. Nei giorni che precedono l'escursione al Cairo effettuiamo una simpatica gita nel deserto, a bordo di quello che sembrava una specie di residuato di guerra, per raggiungere una tribù di beduini e condividerne cosi, isolati per qualche ora dalle moderne comodità, il loro stile di vita tradizionale: tra escursioni sulle dune sabbiose a dorso di dromedario e assaggi di piatti tipici seduti comodamente sotto ampie tende al riparo dal sole.
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note
Il contenuto dei diari è frutto delle mie esperienze di viaggio e tutte le opinioni sono espresse a titolo puramente personale, non intendendo con ciò ledere i diritti o urtare la suscettibilità di nessuno. E' possibile riprodurne il contenuto su siti web amatoriali purchè ne venga citata la fonte ed informato l'autore. Qualsiasi altro tipo di utilizzo è soggetto ad un'espressa autorizzazione. Le informazioni storiografiche e documentali sono tratte dalla guida "Egitto" del Touring Club Italiano, edizione Guide del Mondo 1995. Questo Sito non ha nessuna finalità di lucro, non ha sponsor ne intende promuovere nulla o nessuno se non nell'affermazione di proprie opinioni personali. Le foto pubblicate nel presente diario sono state da me effettuate e sono freeware per un uso personale. Le immagini e le Clip Art utilizzate sono state dichiarate freeware per un utilizzo privato dai detentori del legittimo copyright.